giovedì, settembre 04, 2008

Paraguay, il presidente Lugo accusa i suoi oppositori di voler organizzare un golpe per deporlo.

PeaceReporter - La denuncia è di quelle che lasciano il segno: qualcuno (ben conosciuto) starebbe tramando alle spalle del presidente del Paraguay, Fernando Lugo, per impossessarsi del potere e bloccare le iniziative del governo in aiuto alla popolazione più povera. E' stato lo stesso Lugo, l'ex vescovo legato alla teologia della liberazione conosciuto come il “vescovo rosso” a dare la notizia dell'esistenza di un piano per il golpe. Una cena, teoricamente informale, a casa di Lino Cesar Oviedo, sconfitto eccellente alle elezioni presidenziali dello scorso aprile. Insieme a Oviedo al banchetto della discordia diverse personalità: l'ex presidente Duarte, il presidente del Congresso Enrique Gonzales Quintana, il vicepresidente del Tribunal Superior de Justicia Electoral, Juan Manuel Rosales e il Generale Maximo Diaz Caceres. E sembra inoltre che Oviedo e Caceres abbiano un lungo incontro in una stanza separata dal resto del gruppo in cui si sarebbe discusso del pensiero delle Forze Armate sulla crisi politica che sta attraversando il Paese. In effetti la maggioranza parlamentare di Lugo è molto ristretta, tanto da non permettergli di governare, ma è non è immaginabile pensare che una soluzione ai problemi possa scaturire da una “cena segreta” (ma non troppo), organizzata da personaggi da sempre legati da un filo diretto con la dittatura di Stroessner che negli ultimi 60 anni ha gettato il Paese nell'inferno della povertà e della paura.

I perchè. Su tutto la volontà presidenziale di mettere mano alla situazione agraria del Paese e risolvere i problemi per mezzo di una grande riforma che intaccherebbe gli interessi economici di alcune personalità presenti alla cena fra loro proprio Oviedo. Uno studio di un noto istituto del Paraguay, infatti, ha determinato che ampie porzioni coltivabili di terreno siano di proprietà di alcuni influenti personaggi del Paese, fosrse anche l'ex dittatore morto nell'estate di due anni fa, che se ne sarebbero appropriati in modo illegale. Paura? O esistono altri motivi per cui in Paraguay la situazione è sull'orlo del tracollo? A pochi è dato saperlo ma la notizia del piano golpista ha fatto ben presto il giro del mondo scatenando reazioni a catena.

Le reazioni. Dal Brasile il ministro delle Relaciones Exteriores Celso Amorin nonostante la preoccupazione per le dichiarazioni di Lugo ha fatto sapere che il continente ha da tempo superato “l'era delle avventure golpiste” ma non per questo non ha difeso il presidente paraguayano. Lugo è stato difeso anche dal presidente dell'Oea (Organizzazione degli Stati Americani) Miguel Insulza che ha fatto appello ai movimenti politici del Paese affinchè “superino le differenze e permettano al Governo di Lugo di sviluppare le sue azioni”. Non indifferente al gridio dell'ex vescovo rosso gli stati membri del Mercosur che in comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri hanno fatto sapere che “il processo di integrazione regionale non è separabile dal pieno rispetto della democrazia e delle sue istituzioni”. Se poi si pensa alle ricchezze del Paraguay, dove potrebbe essere presente nel sottosuolo la maggiore riserva di acqua dolce del pianeta, è facile immaginare che il periodo di presidenza di Lugo non sarà per nulla facile.

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