mercoledì, gennaio 06, 2010
Un gruppo di giovani, l’impegno di una associazione e la seconda più grande baraccopoli d’Africa, quella di Kibera a Nairobi.

Agenzia Misna - Sono questi gli ‘ingredienti’ di un progetto, di cui riferisce con un lungo reportage l’agenzia di stampa InterPress Service (Ips), attraverso cui si intende realizzare per la prima volta una mappa di Kibera da rendere disponibile e gratuitamente su internet. L’obiettivo, dice Mikel Maron, responsabile dell’organizzazione OpenStreetMap, è quello di fornire uno strumento utile a chi vive a Kibera per conoscere le strutture a sua disposizione, e a chi vi opera –il governo ma anche un centinaio di organizzazioni non governative – per poter meglio vagliare e valutare i bisogni della gente. Formato da dieci villaggi e con una popolazione stimata tra le 500 mila e le 700 mila persone, Kibera rappresenta tuttora un buco nero e indefinito sulle mappe kenyane. A breve, però, grazie anche all’impiego delle tecnologie satellitari Gps (Global positioning system) Kibera prenderà forma anche sulle cartine. “In questo modo – aggiunge Maron – sarà facile conoscere esattamente quali organizzazioni operano a Kibera, quali servizi e strutture sono disponibili… sarà inoltre possibile avere informazioni adeguate per pianificare progetti infrastrutturali a beneficio della popolazione”.


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