domenica, maggio 09, 2010
della nostra corrispondente a Londra Gabriella Laviano

Il 6 maggio, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, si è tenuto l’incontro sul tema “Dall’esperienza londinese di Luigi Sturzo alla creazione del Polo di Eccellenza Sturzo. Attualità e attuabilità degli ideali e delle prassi sturziane, per un nuovo umanesimo sociale”. L’evento, organizzato dall’Assessorato dei Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Sicilia, dall’Istituto Italiano di Cultura londinese e dal Polo di Eccellenza della Promozione Umana e della Solidarietà “Mario e Luigi Sturzo”, si è aperto con la proiezione del video sulla vita di don Luigi Sturzo e sul Polo di Eccellenza che ha preso vita a Cartagirone (CT) sul fondo terriero che fu della famiglia Sturzo. Il Polo è un progetto della Fondazione “Istituto di promozione umana Mons. Francesco Di Vincenzo”, le cui principali aree di attenzione sono il sostegno e il servizio alle quattro formazioni sociali in cui l’uomo nasce, cresce, si forma, si relaziona e realizza la sua personalità: famiglia, Chiesa, cultura e lavoro.

“Il progetto nasce nel 2002 sotto la spinta di Papa Giovanni Paolo II – afferma Salvatore Martinez, presidente della stessa Fondazione, nonché del Rinnovamento nello Spirito Santo italiano – che spronava tutti a non considerare utopia il guardare cammini di redenzione e di crescita personale e comunitaria improntati alla responsabilità. E’ stato poi reso possibile grazie agli accordi presi tra il Ministero italiano della Giustizia, il Rinnovamento nello Spirito Santo e la Fondazione”. Il progetto è rivolto al mondo carcerario e “si propone di perseguire un processo di “liberazione integrale” – continua Martinez - che consenta il pieno recupero della dignità umana dei carcerati e delle loro famiglie, nonché un autentico reinserimento sociale. Rieduchiamo alla vita, agli affetti, alle memorie, alla capacità di lavorare di detenuti ed ex detenuti”. I detenuti imparano infatti a lavorare la ceramica (per la quale Caltagirone è famosa) e sono impegnati nella coltura e lavorazione di prodotti agricoli.

La Fondazione ha inoltre stipulato un protocollo d’intesa con il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini per la realizzazione di iniziative didattiche, scientifiche, divulgative anche a carattere multimediale attuate attraverso la Casa Museo Sturzo e il Fondo rurale storico Sturzo, volte a illustrare alle scuole la vita e il ruolo di Luigi Sturzo e in particolare il suo impegno sociale, culturale e politico per la libertà, la legalità e la democrazia in Italia. C’è anche in progetto una “summer school” italiana rivolta a studenti stranieri e ai giovani di origine italiana per far conoscere loro la cultura del proprio paese di origine.

Grazie inoltre ad un accordo col Comitato Nazionale per il Microcredito è stato creato un Fondo di garanzia, alimentato da Enti pubblici e privati e da istituzioni finanziarie e creditizie che ne condividano le finalità, che, attraverso anche la devoluzione al Fondo di beni e patrimoni confiscati alle organizzazioni criminali, permette di accompagnare detenuti ed ex detenuti nella realizzazione di programmi di micro-finanza finalizzati alla creazione di imprese, cooperative sociali e all’ottenimento di borse-lavoro sulla base di un progetto di provata fattibilità. Particolare attenzione è riservata alle madri con figli minori a carico.

Ma perché questa serata in onore di Don Luigi Sturzo a Londra? La capitale inglese fu la prima e più lunga tappa dell'esilio di don Luigi Sturzo voluto dal fascismo. Sturzo rimase a Londra dal 1924 al 1940 e in America dal 1940 al 1946. La prof.ssa Giovanna Farrell-Vinay, curatrice del vol. IV-V, terza serie, della “Opera Omnia” di don Luigi Sturzo, “Luigi Sturzo a Londra, carteggi e documenti (1925-1946)”, ha parlato delle sue ricerche sull'esilio londinese di Sturzo. Esse iniziarono nel 1999 su invito del compianto Prof. Gabriele De Rosa, allora presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma, e procedono tuttora grazie alla premurosa assistenza di tutti all’Istituto Sturzo, nel cui Archivio si conservano le carte di Sturzo. Ha poi accennato al suo attuale lavoro sulle oltre 1100 lettere del carteggio di Sturzo con Barbara Barclay Carter e Cicely Mary Marshall (1924-54), che è una eccezionale miniera di notizie d’ogni tipo sulla vita di Sturzo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. “Il mio lavoro – ha detto la professoressa - si concentra sui micro-meccanismi dell’esilio di Sturzo, che rappresenta il periodo più fecondo della sua produzione intellettuale. Solo studiando la vita di un uomo è possibile comprenderne a pieno le idee”.

E’ proprio grazie a questa opera di diffusione della vita e del pensiero di don Luigi Sturzo che la stessa Giovanna Farrell-Vinay, Carlo Presenti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, e il prof. Eugenio Guccione, ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Palermo, hanno ricevuto un premio in ceramica realizzato dagli ex detenuti che hanno lavorato presso il Fondo Sturzo.

Il momento più importante della serata è stata forse la donazione, da parte dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma, dell’intera “Opera Omnia” alla biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, e in ricordo di questo evento è stata apposta una targa (nella foto), sempre in ceramica, che recita: “In memoria dell’esilio londinese (1924-1940) di don Luigi Sturzo, nel 50° della sua morte. Con l’auspicio che i suoi ideali permangano attuali ed attuabili e da questo luogo si diffondano. Londra 06 maggio 2010”. La serata si poi è conclusa in bellezza con una prelibata cena con degustazione di prodotti siciliani provenienti dal Fondo Sturzo.

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