sabato, settembre 04, 2010
"A lungo abbiamo chiesto ai governanti africani di porre fine a politiche che finanziano poco l'agricoltura e limitano lo sviluppo del settore privato. Ora qualcosa si sta muovendo in questa direzione. I governi africani stanno operando grandi cambiamenti".

Agenzia Misna - Lo ha detto l'ex-Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, aprendo ieri ad Accra, in Ghana, il 'Forum per la Rivoluzione verde in Africa' (Agrf), convocato per la prima volta sul continente dopo precedenti incontri in Norvegia. Fino a domani più di 800 delegati, tra cui governanti, donatori, rappresentanti del settore privato e delle organizzazioni contadine, si confronteranno sulla posta in gioco in termini politici, economici, sociali ma anche ambientali. "E' giunta l'ora di affrettare il passo per attuare la 'Rivoluzione verde' con l'obiettivo di mettere il continente sulla strada della prosperità e dell'autosufficienza alimentare" ha insistito il diplomatico ghanese in qualità di presidente dell'Alleanza per la Rivoluzione verde dell'Africa (Agra), deplorando che ancora oggi il continente sia ciclicamente in preda alla fame e dominato dalla povertà. Secondo Annan servono innanzitutto fondi – stimati in 39 miliardi di dollari l'anno per l'intero continente – per attuare politiche agricole in grado di sradicare la fame in Africa oltre a raggiungere le piene potenzialità del settore e adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Per ottenerli, Annan ha lanciato un appello ai singoli governi africani, a donatori internazionali ma anche a dirigenti del settore pubblico e privato chiamati a stringere partenariati con agricoltori, piccoli produttori inclusi, e società civile in generale con l'obiettivo comune di fare del settore agricolo il motore della crescita economica e della stabilità continentale. Per il segretario del Nuovo partenariato economico per lo sviluppo dell'Africa (Nepad), Ibrahim Assane Mayakia, "nel XXI secolo il successo dell'Africa dipenderà dagli sforzi rivolti al settore dell'agricoltura e delle infrastrutture". Tra i punti di forza dell'Africa per vincere la 'sfida verde', quello di "aver a disposizione tutte le necessarie risorse naturali" secondo il vice-presidente del Ghana, John Dramani Mahama. Diversi esperti che partecipano al forum di Accra ricordano che il continente possiede il 60% delle riserve mondiali di terre coltivabili non ancora sfruttate mentre negli ultimi anni paesi come Malawi, Tanzania e Rwanda hanno fatto passi da gigante per gli alti tassi di produttività agricola conseguiti, consentendo ad esempio a Lilongwe di diventare un esportatore netto di granturco. Attraverso un apposito programma un gruppo di 19 paesi africani ha già registrato un tasso di crescita della produzione agricola del sei per cento, raggiungendo l'obiettivo prestabilito dal Programma globale di sviluppo dell'agricoltura africana (Caadp). Tanti motivi per cui l'Africa "ha non soltanto il potenziale di nutrire la propria popolazione ma anche quello di diventare il granaio del mondo" secondo la 'Rete di analisi della politica alimentare, agricola e ambientale' (Farnpan), una rete regionale di esperti con sede a Pretoria (Sudafrica). Un'opportunità che non sfugge agli investitori internazionali: esperti di finanza hanno riscontrato di recente un profondo mutamento nella percezione dell'Africa e del suo potenziale agricolo che ha portato a un netto aumento del volume degli investimenti pubblici e privati non africani in quel settore. Tra i primi sono alcuni paesi emergenti che affittano terreni agricoli in Africa, una tendenza – da alcuni definita “land-grabbing” - da ricollocare nella corsa mondiale alle risorse ambientali e alimentari.


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