domenica, settembre 05, 2010
del nostro redattore a Londra Renato Zilio

Appena arrivati a Londra avrete subito l’opportunità di incontrarlo e non vi sembrerà vero. Infatti, quando vi presenterete nell’aperta e ariosa Trafalgar square sarà già là ad aspettarvi. Sarà un incontro insolito. Incontro con altri tempi, altri modi di vivere e di... dirigere. Basterà solo spingere lo sguardo in su e osservarlo a mezz’aria, su una altissima colonna in granito di più di 50 metri. Lo sostiene, in cima alla colonna, un capitello corinzio ispirato alle colonne del tempio di Marte a Roma e ottenuto dalla fusione di cannoni britannici. Ai piedi della colonna, invece, dalla fusione dei cannoni francesi catturati sono raffigurate le sue più grandi vittorie navali. Non è un monumento, in fondo. Per gli inglesi è molto di più: un personaggio vivente, un leader indimenticabile. Immortalato qui come fosse issato sull’albero maestro di una nave. Illuminato di notte, si staglia in alto nella piazza oscura come un’apparizione, un semidio. È Lord Nelson, the admiral.

Infanzia difficile, anzi tragica, si era trovato prestissimo a solcare i mari e gli oceani con la flotta inglese. Scuola eccezionale di vita e di stile questa, che lo farà diventare il più giovane capitano di una flotta. La sua giacca blu di ammiraglio la si ammira ancora al Museo Navale. Sarà un’emozione grande osservarne lo strappo sulla spalla destra prodotta dal colpo fatale. Era la sua ultima battaglia: Trafalgar, 21 ottobre 1805.

Pur essendo di statura limitata si rivelò ben presto un uomo di una grandezza sorprendente... E così, al National Maritime Museum ne scoprirete il segreto. Sono, tra l’altro, tre qualità di altri tempi. L’umiltà. La qualità comunicativa. La fiducia. Francamente, non l’arroganza dei nostri giorni. Scoprirete, così, che lui ricordava il nome di ognuno dei suoi marinai. “Ognuno di voi farà e darà il meglio di sè!” ne era stato il memorabile incoraggiamento prima della battaglia decisiva. Parole di fiducia solida come una roccia, confitte nel cuore di ognuno nell’inverosimile tormenta di quella battaglia navale. Ognuno aveva capito che il loro leader sapeva spogliarsi non solo della giacca di ammiraglio per bloccare l’emorragia di uno di loro, com’era successo. Ma sapeva spogliarsi della sua stessa vita. Per servire il suo popolo e la sua patria e ciò da sempre. Da giovane.

Colpito a morte, riverso sulla nave ammiraglia, ancora si preoccupava della causa: “Quante navi nemiche abbiamo catturato?” Diciotto, gli risposero. “Ne volevo ventuno!” Così, nella piazza dal nome della famosa battaglia inglese con una coalizione navale franco-spagnola, una colonna di granito scaglia in cielo un uomo di mare e di lotta. Non solo. Ma un leader invidiabile per i nostri tempi.

“Tutto il Regno Unito vi guarda!” ricordava sempre ai suoi marinai per estrarne il meglio di sè. Ed era il coraggio di sacrificarsi al bene comune. Come lo era per lui. A guardarlo ora, invece, sarete voi e tutti gli inglesi, altissimo, innalzato sui tetti di Londra. Un leader di altri tempi. Ma una splendida lezione per i nostri.

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