mercoledì, ottobre 13, 2010
del nostro corrispondente a Londra Renato Zilio

“Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.” Paradossalmente, mi risuona in testa questa frase quando osservo una scena ben profana, ma quotidiana qui a Londra. Una giovane mamma e una carrozzina con il suo bambino attendono il taxi: quando arriva, lei ha solo il tempo di alzare un tantino la carrozzina e... oooplà, in due secondi i tre sono ingoiati dal taxi nero. Operazione-lampo. All’interno si trovano come in un salottino: una luce rossa dirà che l’autista, chiuso in una cabina vetrata, sta ascoltando e comunica con un piccolo altoparlante. Funzionale, pratico e disponibile questo mezzo di trasporto onnipresente nel traffico londinese è a vostro completo servizio. Così, sotto l’apparenza old style di una vecchia macchina nera uscita da un altro secolo, l’antico e il moderno viaggiano insieme...

Lo è pure per quel monumento rosso a due piani, che taglia la città in tutte le direzioni: il vecchio bus rosso. Dentro, il driver vi accoglie tranquillo osservandovi nell’entrare. È come il capitano di una nave, padrone assoluto del mezzo: conducente e controllore, allo stesso tempo. Ha pure l’occhio in ogni angolo attraverso un’infinità di mini-telecamere... Così il vecchio bus sguscia via sciolto, puntuale e tranquillo nel mare magnum del traffico quotidiano, tenuto d’occhio a terra nella sua navigazione da giovani con cronometro e bloc notes. Antico e moderno ancora si accompagnano insieme.

Esempi quotidiani, che dicono lo spirito pratico e la cura nel mettere qui insieme tradizione e modernità, per facilitare la vita al cittadino. Anche nell’architettura o in altri campi trovate questa medesima abitudine ad accostare mondi o estetiche differenti: l’antico e il nuovo coabitano senza che alcuno se ne stupisca. In fondo, è solo il senso di una tolleranza antica. Emerge unicamente la preoccupazione che tutto serva per meglio rispondere alla vostra vita. Straordinaria intuizione.

Questo spirito di comporre i contrari lo si trova perfino nella mentalità della gente, nello spirito qui dell’uomo comune. Ma anche nei santi di questa terra inglese. Come ultimamente, in occasione della beatificazione del cardinale Newman, un osservatore francese rifletteva così: “Noi abbiamo la tendenza a pensare in termini di opposizione, cioè di destra o di sinistra, di tradizionale o di progressista. Newman, invece, fa sempre il giro completo del problema, cercando di discernere ciò che lui chiama‘il reale’. È il contrario dell’ideologia. Facendo, infatti, molto accompagnamento spirituale, cercava di discernere la specificità di una persona e di proporle risposte adeguate ai suoi bisogni concreti. Lo abitava un senso forte dell’individualità di ognuno e, allo stesso tempo, della complessità dell’essere umano. Seppure fosse un grande intellettuale possedeva un’empatia istintiva con la gente semplice.” Antico e moderno, ideale e reale, semplice e complesso, formazione anglicana e sensibilità cattolica ne fanno di lui uno straordinario, spirituale maestro di sintesi.

Viene da pensare, allora, alla nostra bella mens italiana, a volte così radicata nell’ideologia o nel partito preso da arrivare a forme di agressività tanto acerba nello scambio. Una serena visione capace di comporre differenti punti di vista permetterebbe, invece, un approccio più concreto alla realtà, una soluzione consensuale a problemi comuni. Troppa ideologia ci fa solo del male. Perchè“ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.”

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